Anche quest’anno l’Assemblea di Igersitalia, è stata l’occasione per ritornare in una zona bellissima del nostro paese: la Toscana.
Abbiamo così visitato la Val Tiberina, una delle valli che da Arezzo si inoltra verso l’Umbria:il mattino ci ha accolto con i suoi boschi, avvolti dalla prima bruma autunnale, ma una volta uscito il sole il paesaggio si è svelato nella sua verde bellezza, tra le colline di Sansepolcro.
La nostra prima meta è stata la sede di Aboca, leader in Italia per la produzione di parafarmaci e integratori naturali, una realtà aziendale molto particolare, perché ha messo la natura e l’attenzione al territorio, al centro della propria impresa.
Così passeggiando tra le colture e le piantagioni, rigorosamente bio, di erbe officinali, abbiamo capito come la filosofia dell’azienda “Nella natura c’è tutto”, si concretizzi poi, dalla campagna alla confezione che ritroviamo nei banchi delle farmacie.
Tutto ciò tra recupero di antiche nozioni e applicazione di moderne conoscenze, per portare tutti i principi naturali presenti nelle piante in una serie di preparati, in un approccio diverso e più naturale, al curarsi, allo stare bene. Unicamente una famiglia così legata al suo territorio, poteva ideare un’azienda del genere!
Sansepolcro è splendida, ha il sapore dei piccoli luoghi, la sua vita è ancora tranquilla,tra la gente che si incontra in un sabato qualunque al mercato, come secoli fa, perché i ritmi sono ancora lenti, sono quelli dell’andare a piedi, del passeggiare tra storia e capolavori.
Proprio qui infatti si concentrano alcune delle opere più importanti di Piero della Francesca:
tra queste strade, in queste chiese e palazzi, ha vissuto e lavorato questo pittore enigmatico ed innovatore e trovarsi davanti ad una sua opera non è un’ esperienza che lascia indifferenti. Insomma anche solo la visita al Museo Civico merita il viaggio, se poi capita di visitare il Museo Aboca, dedicato alle piante officinali e sperimentate le applicazioni della filosofia Aboca anche alla cucina, mangiando presso l’Osteria il Giardino di Piero, si può capire perché tutto il mondo ci invidia.
Inutile dire che abbiamo apprezzato molto l’esperienza tra gusto e ricercatezza: cucina, cantina, servizio, tutto molto curato, sin dalle materie prime, ma allo stesso tempo semplice e senza fronzoli.
Il pomeriggio lo abbiamo dedicato ad Anghiari, borgo celebre per la battaglia che si svolse nel ‘400 nella piana e per il dipinto scomparso di Leonardo.
Anghiari si staglia arroccato su una collina e la strada per raggiungerlo, ancora oggi, arriva dritta come una fucilata, dalla pianura fino alla sommità del colle, in un eccezionale colpo d’occhio.
Il paese poi è un dedalo di stradine e vicoli, in cui è bellissimo perdersi, orientandosi solo con le torri campanarie.
E che dire di Arezzo? Bellissima: è la luce, semplicemente, ad essere diversa, quella che ti accoglie nelle sue piazze, camminando nel saliscendi tra passi e secoli, che si riflette sui muri, tra pietre e laterizi, e sulle sue strade e vicoli lastricati…
L’ultimo giorno abbiamo avuto modo di visitarla durante la Fiera Antiquaria, manifestazione che si rinnova ogni prima domenica del mese: la città diventa quinta perfetta per un mercato dedicato ad antiquariato e modernariato, tra i più grandi d’Italia, dove si può trovare veramente di tutto.
La Toscana è la culla della nostra cultura: tutto è nato qui, la nostra lingua, il Rinascimento, tutto quello che il mondo intero, ci invidia, cucina, architettura, paesaggio, qualità della vita,e noi non smetteremo mai di sorprenderci di quanto l’Italia sia bella e unica…
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