Gemona del Friuli sembra legata indissolubilmente all’evento catastrofico del 1976 che la rase praticamente al suolo, tanto che pare impossibile parlare di Gemona e non nominare “ l’ Orcolat ” il mostro che gli antichi additavano come responsabile dei movimenti tellurici.
Eppure Gemona è andata avanti, ha saputo risollevarsi e ricominciare, senza dimenticare la devastazione e le sue vittime, ha rivolto lo sguardo al futuro, partendo dal suo territorio così ricco di natura e di storia.
Proprio per scoprire l’altra Gemona abbiamo voluto iniziare a conoscerla partendo da lontano, camminando sui sentieri tra boschi silenziosi e rigogliosi, che portano alla Sella di Sant’Agnese.
Un pianoro bellissimo che si apre all’improvviso su quell’autostrada del passato che era la via alta, il cammino che univa la pianura alle montagne, lontano dalle piene del Tagliamento.
Circondato dai monti che lo sovrastano, con la chiesetta che appare come una sentinella e una vista verso la pianura da una parte e verso Venzone dall’altra, ci segnala come la storia sia nei secoli transitata da questo punto strategico.
Anche il vicino Cuarnar è un luogo spettacolare, infatti è stato scelto negli ultimi anni per i Mondiali di Parapendio e Deltaplano, per la sua conformazione che offre volo di montagna e di pianura insieme.
È ammirando questo magnifico territorio che si capisce come la gente sia rimasta tenacemente attaccata alla sua terra e abbia voluto ricostruire la sua cittadina, partendo proprio dal centro storico, da cui emerge in tutta la sua bellezza il Duomo.
La facciata del Duomo di Gemona (recentemente restaurata nelle sue decorazioni) con il suo monumentale San Cristoforo, rappresenta uno dei massimi capolavori dell’arte italiana del trecento.
Ma le sorprese continuano anche varcando la soglia, volgendo uno sguardo al crocefisso ferito e salvato dalle macerie, che rimane uno dei simboli di quella immane tragedia, o scendendo ad ammirare gli affreschi della cripta e l’ossario, oppure risalendo la navata con le sue colonne ritorte dal sisma (un effetto che si può cogliere solo dal pulpito, guardando l’allineamento delle stesse verso l’uscita).
Gemona nasconde tante altre particolarità, come la Cineteca del Friuli con il suo sterminato archivio o di aver dato i natali all’architetto Raimondo D’Aronco massimo esponente italiano del Liberty.
Però non si può lasciare Gemona, senza aver affrontato la salita al Castello, per ammirare la cittadina dall’alto: la Torre è stata appena terminata, ultima, ma significativa tessera di una ricostruzione finalmente conclusa e che proietta Gemona verso la sua nuova vita.
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