Questi ultimi mesi hanno rivoluzionato la nostra esistenza: abbiamo cambiato abitudini e stili di vita e certe zone del nostro paese sono diventate epicentro di una emergenza impensabile, solo poche settimane fa.
Vò Euganeo si è ritrovata, suo malgrado, al centro dell’attenzione, non per il suo bellissimo territorio e per la sua produzione vinicola di eccellenza, ma per essere il primo paese a diventare zona rossa in Italia, in seguito alla Pandemia.
Ora l’emergenza è alle spalle e questo territorio e la sua economia, più che mai, vogliono ripartire e farsi conoscere, anche attraverso un contest #DegustiVinieuganei.
Abbiamo accettato la sfida quella di raccontare la zona dei Colli Euganei,
partendo proprio dal suo prodotto più rappresentativo, il vino, e lo abbiamo fatto attraverso un’immersione totale nella natura.
Non tutti sanno ad esempio che la particolarità della produzione di questa area è dovuta all’origine vulcanica del terreno: noi l’abbiamo scoperto perché siamo state abbinate all’azienda Vigne al Colle di Rovolon, una cantina che con perizia e innovazione, è arrivata alla terza generazione.
E allora cosa c’è di meglio, per conoscere un territorio, di viverlo nel suo momento più propizio, la Primavera, con un picnic in vigna?
Un uso diffuso e radicato nelle tradizioni locali delle due regioni: facili da trovare, poiché si tratta di piante perenni, crescono ai margini dei campi e in aree boschive, zone poco adattabili alle pratiche agricole.
Humulus Lupulus, chiamato asparago selvatico (in dialetto friulano urticjions), anche se è in realtà un germoglio: sono i primi getti del luppolo selvatico.
Invece l’ Allium ursinum, conosciuto come aglio orsino, è una versione selvatica del comune aglio, che cresce spontaneo nei boschi: in cucina si possono utilizzare sia le foglie (le prime, le più tenere) che il bulbo; risulta intenso, ma senza gli inconvenienti dell’aglio bianco.
Colori luminosi, teneri germogli e tutta la potenza della terra, per una esperienza in plein air che ci ha ispirato per creare una ricetta e degustare i vini prescelti.
Orzotto con erbe selvatiche
Per 2 persone
150 gr di orzo perlato
Un mazzetto di luppolo selvatico
1 cippollotto fresco o scalogno
1 bicchiere di Passo delle Streghe, il Moscato secco di Vigne al Colle
Una manciata di foglie di aglio orsino
4/5 Mandorle e pinoli a piacere
50 gr di Parmigiano Reggiano
Sale q.b.
Olio evo
Risciacquare l’orzo e bollirlo in acqua leggermente salata per 12/15 min.
Sbollentare per 1 minuto il luppolo selvatico, scolarlo e tritarlo: unito poi al trito di cippollotto fresco, deve essere saltato in padella per pochi minuti, sfumandolo con il vino Moscato secco.
Intanto avremo preparato con il mixer un pesto di aglio orsino unendo le foglie, la frutta secca, il parmigiano ed emulsionando il tutto con olio evo.
Scolato l’orzo, si aggiunge il luppolo e alcuni cucchiai di pesto, mescolando il tutto.
Buonissimo anche come insalata tiepida da accompagnare con il Serpino Millesimato di Vigne al Colle.
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