Questa è la storia di due bambini, di pomeriggi passati a camminare sui binari del treno, di ore passate tra i banchi di scuola e di una grande passione in comune: gli alberi.
Naturale forse per due bambini che vivono a Tarvisio negli anni 50, ma questa passione finirà per legare i loro destini per sempre.Possiamo immaginarli, intenti a camminare o seduti all’ombra dei magnifici abeti, faggi e larici che erano il loro orizzonte e sono diventati il loro futuro.
Bruno Deotto rimarrà sempre a Tarvisio, diventando un maestro d’ascia o più semplicemente un boscaiolo, mentre GioBatta Morassi, abbandonerà la Valcanale e le montagne, per tornare a Cremona, inseguendo una possibilità di lavoro e diventare liutaio.
Ma il destino di quei due bambini è intrecciato e il liutaio, anche se lontano, non può dimenticare la foresta e il suo amico. Appresa l’arte, decide di cercare proprio in quei boschi, la materia prima rara e ricercata del suo lavoro: il legno da risonanza.
E così i due amici si ritrovano e iniziano una nuova avventura, che porterà Tarvisio e il suo legno ad essere riconosciuto in tutto il mondo.
Noi abbiamo scoperto questa storia fantastica e tante altre cose, durante la prima edizione di Risonanze Festival, una manifestazione dedicata agli abeti rossi della foresta di Tarvisio.
Il Comune di Malborghetto ha deciso di promuovere il suo territorio, su cui si trova parte della foresta, e far conoscere questa realtà economica importante, ma forse poco conosciuta per i non addetti al lavoro.
Tre giorni di conferenze, visite guidate nel bosco e concerti sotto gli alberi (in realtà dirottati al chiuso per l’inclemenza del tempo).
La foresta tarvisiana è diventata in pochi decenni una “miniera” importante per tale materiale: la costruzione di viole, violini, violoncelli, contrabbassi, ma anche pianoforti e clavicembali, implica l’utilizzo di varie essenze.
La tavola armonica, la parte più importante, può essere ricavata, negli strumenti di qualità superiore, solo dall’abete rosso,
il legno con le caratteristiche migliori a livello musicale, presente in poche località in Italia: in Val di Fassa e a Tarvisio appunto.
Non tutti gli abeti sono adatti a diventare legno da musica: infatti si stima che solo lo 0,2% degli alberi tagliati, rientri nelle caratteristiche di queste limousine della falegnameria.
Stiamo parlando di maestria ed esperienza nel riconoscere e tagliare un albero adatto,un insieme di prove scientifiche, ma anche empiriche, che fanno decretare a questi boscaioli esperti, l’abbattimento di una pianta rispetto ad un’altra.
Poi seguiranno taglio e stagionatura, fasi altrettanto delicate, secondo regole e periodi ben stabiliti e consolidati, che porteranno i liutai alla scelta finale.
La maestria di quest’ultimi è qualcosa di affascinante:
da quelle tavolette grezze, ma perfette, usciranno dopo ore e ore di intaglio, piallatura, verniciatura e assemblaggio, gioielli di falegnameria che incantano l’occhio e l’udito.
Quando GioBatta Morassi arrivò a Cremona, la scuola di liuteria, un tempo famosa in tutto il mondo (un nome su tutti Stradivari), era in una fase di declino e contava solo due botteghe.
Oggi i laboratori sono più di 200 e studenti da tutto il mondo, cercano di partecipare ai corsi e entrare in una di queste botteghe.
Impossibile non rimanere colpiti dalla magia di in un bosco secolare.
Ci siamo inoltrati con il Direttore della Foresta di Tarvisio, che ci ha fatto comprendere la complessità del loro lavoro e come riconoscere, tra tutti gli alberi, gli abeti rossi, giganti dagli aghi pungenti, che si avvolgono a spirale sui rami, dalla corteccia che si sfalda facilmente, lasciandoti tra le mani pece e tanti “soldini” ruvidi e odorosi.
Il maestro Deotto, da qualche mese non c’è più, ma il maestro Morassi lavora ancora.La loro inestimabile eredità fatta di esperienza, passione e bravura è saldamente nelle mani dei loro figli, che fortunatamente continuano la tradizione, uno a Tarvisio e uno in quel di Cremona, senza spezzare quel filo invisibile che ha legato per sempre i loro padri.
( PS Proprio domani 26 giugno, sarà recuperato uno dei concerti sotto gli abeti, un’occasione unica per godere della musica, immersi nella natura; per tutte le informazioni http://www.risonanzefestival.com/?lang=it )
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