Può succedere che le vite di due persone si intreccino in un legame indissolubile, che due esistenze, apparentemente lontane e diverse tra loro, si incontrino, dando vita ad una storia degna di essere raccontata in un film o, come in questo caso, attraverso la creazione di un museo.
Il Centro Internazionale Vittorio Podrecca– Teatro delle Meraviglie di Maria Signorelli nasce dall’incrocio di due destini e dalla passione comune dei protagonisti di questa incredibile storia.Vittorio Podrecca nasce a Cividale del Friuli alla fine dell’800, da una famiglia alto-borghese, il padre è un avvocato, ma sui generis: appena può, smessa la toga, diventa burattinaio e gira le Valli del Natisone con il suo teatrino. Probabilmente da qui nasce la scintilla della passione in Vittorio, che segue le orme del padre, laureandosi in Legge, (professione che non eserciterà mai) ma da subito si dedica ad altro.
Si trasferisce a Roma dove diventa segretario del Conservatorio di Santa Cecilia e proprio in quell’ambiente di musica e cultura, fonda nel 1914 il Teatro dei Piccoli, una compagnia di teatro di figura (così si chiama il teatro dei burattini e marionette), che diventa celebre in tutto il mondo con numerose tournée e la realizzazione di migliaia spettacoli e marionette.
Podrecca vuole elevare il teatro di figura a grande spettacolo, pensa in grande, crea una compagnia corposa (arriverà a contare fino a 80 componenti tra operatori, musicisti,cantanti e aiutanti), per rappresentazioni non più relegate in piccoli teatrini ambulanti, ma per esibizioni sui grandi palchi dei teatri,con marionette notevolmente più grandi e costruendo spettacoli che univano la vecchia tradizione marionettistica, all’innovazione e a soggetti tratti anche da autori moderni.
Era rappresentazioni costose, ma Vittorio è pieno di entusiasmo e cerca finanziamenti nella cerchia delle sue conoscenze romane: tra i suoi mecenati c’è una famiglia di medici, i Signorelli ed ecco il primo incrocio tra le vite dei nostri protagonisti.
Maria Signorelli nasce a Roma nel 1908 in un ambiente culturalmente stimolante, diventa scenografa e intorno ai vent’anni crea i suoi primi Fantocci, ma solo nel 1947 fonda l’Opera dei Burattini, diventando un’esperta del teatro di figura e insegnante, realizzando centinaia di burattini e spettacoli.
Intanto Vittorio è diventato una celebrità, il suo nome è conosciuto e grazie all’impresario di Charlie Chaplin, compie il grande salto: attraversa l’Atlantico, la compagnia arriva ad esibirsi nei teatri inglesi, per poi approdare nelle Americhe.
Le vite di Maria e Vittorio scorrono parallele, ma lontane: Podrecca lavora in tutto il mondo con la sua compagnia, soprattutto in Sud America e solo con la fine della seconda guerra mondiale, decide di rientrare in Europa.
Ma ormai il Teatro dei Piccoli e il teatro di figura in generale, aveva perso il fasto di un tempo: nuovi mezzi ricreativi stavano prendendo il sopravvento, il cinema prima e la televisione poi, decretarono la fine o quasi, di una tradizione secolare.
Podrecca continua imperterrito,quasi senza volersi arrendere, ad allestire i suoi spettacoli e proprio durante uno di questi, nel 1959 a Ginevra, muore.
La Compagnia gli sopravvive alcuni anni, ma poi cessa l’attività e con lei si disperde tutto l’infinito materiale, fatto di spartiti, testi, fondali e marionette.
Sarà proprio Maria, quasi per caso, anni dopo, a riconoscere, su una bancarella del mercato di Porta Portese a Roma, parte del materiale originale della compagnia di Podrecca, e ad iniziare un lento lavoro di recupero; con dedizione Maria dedicherà tutto il resto della sua vita a raccogliere, comprare e farsi regalare, frammenti della compagnia e del lavoro di Vittorio.
In questo Centro si possono ammirare sia i burattini di Maria, che le marionette di Vittorio, ma anche i costumi, i bauli usati per i trasporti, i fondali e le attrezzature di scena, oltre a classici della tradizione del teatro di figura, come i pupi siciliani o i cartelloni dei cantastorie.
Questo museo nasce da un salvataggio, dal tentativo di recuperare e tramandare una cultura, che tanto aveva fatto sognare, in primis, i suoi protagonisti e incantato generazioni di spettatori, ma ancor oggi è capace di risvegliare il bambino che è dentro ognuno di noi.
Ps piccolo problema: chi lo dice ora a Pinocchio che in realtà è una marionetta e non un burattino?
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