Lidia Bastianich ha un sorriso aperto e contagioso:
Il locale ha un’atmosfera calda e piacevole: legno, tappeti persiani, un caminetto acceso, una grande vetrata separa la sala dalla magnifica cucina a vista dove i cuochi si alternano ai fuochi, impossibile non
sentirsi a proprio agio
L’occasione è una serata organizzata da due club, per conoscere la cucina italoamericana, ma soprattutto per conoscere lei e la sua storia così particolare…
E Lidia inizia subito il suo racconto: l’infanzia a Pola, la fuga, lo sradicamento e i due anni a Trieste da profuga, la grande riconoscenza verso la Caritas per aver permesso alla sua famiglia di raggiungere gli Stati Uniti.
E proprio in America inizia la grande avventura: ha 12 anni e nonostante le difficoltà di un nuovo paese, una lingua sconosciuta, la mancanza di punti di riferimento, la famiglia non si perde d’animo e ricomincia una nuova vita.
La ristorazione inizia quasi per caso, per aiutare il marito, ma la cucina diventa subito un mezzo per il riscatto sociale in un paese così diverso e un modo per mantenere le radici, il ricordo di certi sapori che la legano alla sua infanzia.
Inizia così il suo successo di cui, lei per prima, si sorprende, con il lavoro nel primo locale, siamo negli anni ’70, i piatti della tradizione così difficili da ricreare per la mancanza delle materie prime, i primi giornalisti che frequentano i suoi ristoranti, ma è con la televisione e i programmi di cucina, che inizia la notorietà planetaria, che la porterà a cucinare anche per Papa Francesco.
Anche l’Orsone e Cividale sono capitati quasi per caso: la famiglia Bastianich cercava un rifugio in Italia, un luogo in cui tornare per le vacanze, la scelta cade sul Friuli, così vicino all’Istria, prima scelgono Buttrio, ma poi arriva questa occasione a Cividale di acquistare vigneti e terra, su cui sorge questo casale ristrutturato dove nascerà l’Orsone. Ritrovarsi produttori di vino da servire nei propri ristoranti, diventa quasi una conseguenza naturale per essersi innamorati di questo territorio.
Perché per Lidia il “business” non è una parola negativa, ma rappresenta lavoro, vita e passione.
realizzare quel sogno americano
Assaggiare la sua cucina, ascoltarla e conoscerla è stato per noi un grande privilegio.
Grazie Lidia!
Leave A Reply