Il territorio rurale è il frutto del lavoro dell’uomo: nei secoli la fatica dei contadini ha modellato, inciso, piegato il paesaggio, ma esistono aree, come quella delle Risorgive dello Stella, che riportano questi segni, fatti di argini, strade e piantumazioni, e al tempo stesso preservano anche quel senso di integrità e naturalezza.
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a zona è quella di Rivignano-Teor: siamo nella Bassa friulana, attraversata dal corso dello Stella, il più importante fiume di origine risorgiva del Friuli Venezia Giulia, un biotopo molto interessante.
L’ Anaxum, in latino, un tempo completamente navigabile lungo i suoi 45 km, era un’importante arteria di collegamento tra pianura e mare: sullo Stella i mattoni delle fornaci di Ariis arrivavano a Venezia, e nel percorso inverso, risaliva verso il Friuli un bene prezioso, il sale.
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uesto fiume e questo paesaggio hanno fatto da fondale alla storia d’amore universalmente più conosciuta: pochi lo sanno, ma a quanto pare c’è un’origine friulana dietro al dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta.
I nostri protagonisti in realtà si chiamavano Lucina Savorgnan e Luigi da Porto, appartenenti a rami nobiliari in contrasto tra loro.
Siamo all’inizio del cinquecento e durante una festa di Carnevale, nel palazzo di Udine della famiglia, Lucina, che ha 15 anni, fa il suo debutto in società: Luigi, giovane capitano di cavalleria, la vede e se ne innamora.
Ma il destino si frappone subito al grande amore: Luigi pochi mesi dopo viene ferito gravemente in una battaglia e Lucina viene promessa in sposa ad un altro.
Il giovane capitano non si arrende e affida alla carta le sue pene d’amore, raccontando in una novella la sua travagliata storia, ma per coprire le origini autobiografiche, cambia i nomi dei protagonisti e ambienta il suo poemetto a Verona, come dimostrato da una ricerca dell’Università di Liverpool.
La storia piace, viene ripresa e rimaneggiata da vari autori, finché alla fine del Cinquecento capita nelle mani di William Shakespeare, che ne ricava il dramma che tutti conosciamo.
Proprio a Villa Ottelio-Savorgnan, la famiglia di Lucina soggiornò per lunghi periodi, immersa nella tranquillità e nella bellezza del luogo tra acque e vegetazione, lontana da guerre e dispute.
Il maestoso palazzo con la sua facciata in mattoni che si specchia nel fiume, nonostante i pesanti lavori che hanno snaturato gli interni, conserva intatto il suo fascino; bellissimi poi gli adiacenti Magazzini del Sale, la casa del Gastaldo e la magnolia monumentale che ombreggia il cortile.
A pochi km di distanza un’altra dimora dalla storia importante: si tratta del Castello di Flambruzzo, più recentemente conosciuto come Villa Badoglio.
Il maniero del XIII sec, costruito tra il fiume Stella e la roggia Cusana, faceva parte della linea difensiva di castelli d’acqua di cui era costellata la Bassa Friulana. Dell’antico uso difensivo rimangono numerosi segni, come il ponte levatoio e le mura merlate, ma nei secoli si è trasformato nella dimora di campagna odierna, circondata da un bellissimo parco.
Agli inizi del novecento il maniero è stato acquistato dal Conte Rota, la cui figlia sposa Mario Badoglio, il figlio del più famoso Mario “Maresciallo d’Italia”, e ancor oggi i discendenti della famiglia Badoglio abitano il palazzo.
Per godere appieno della bellezza di questo territorio, ricco di natura e storia, fatto di canne e magnifici alberi secolari, risorgive e dimore storiche, si può percorrere il placido corso del fiume su una canoa, oppure in bicicletta, lungo le strade interpoderali che si snodano lungo le sponde o attraversando i piccoli paesi della zona.
Lungo il percorso poi ci siamo imbattute in tre aziende agricole, che con particolarità diverse tra loro, dimostrano attenzione e amore verso il territorio che le circonda, sono gli Agriturismi:
da Gastone
le Fornaci del Zarnic e la Regina del Bosco
Se volete sapere cosa ha spinto Massimo a seguire le orme del nonno, oppure Federico a fare l’oste o come si può veramente sussurrare ai cavalli e girare in carrozza, siete arrivati nei posti giusti per comprendere cosa può diventare oggi, un’azienda agricola che si apre alla ricettività turistica.
Una esperienza indimenticabile, espressione di un turismo più lento e rispettoso, una vera immersione nella natura: la vita quotidiana con i suoi rumori sparisce, ovattata dai suoni del fiume e della natura, regalando sensazioni uniche.
Questo è il racconto per immagini di una giornata particolare, ma se anche voi volete vivere una giornata simile, dovete venire a Rivignano, scoprire il fiume Stella, il suo territorio e i suoi abitanti.
p.s. Se invece volete conoscere l’esperienza della risalita del fiume leggete Fiume Stella: oasi tra acqua e cielo
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