La montagna friulana è difficile: la Carnia è aspra, rude e selvaggia, non è immediata nella sua bellezza.
Ha luoghi incontaminati e vette mozzafiato, ma anche lande desolate e borghi spopolati, snaturati nel loro patrimonio architettonico, soprattutto in seguito al terremoto del 1976.
È stata terra i migranti, vita difficile, povertà e lavori duri, e anche ora soffre di uno spopolamento verso la pianura.
Un caso a parte risulta quello di Sauris: una anomalia da sempre, infatti le sue genti sono gli eredi di un’enclave tedesca, arrivata quassù chissà come, alla fine del 1200.La storia si confonde con la leggenda: chi racconta di soldati, ma più probabilmente furono coloni, mandati tra questi versanti dal Sacro Romano Impero, per prendere possesso di queste terre e del valico verso l’odierno Veneto. Purtroppo l’incendio che nel ‘700 ha distrutto l’archivio parrocchiale, ha cancellato molti documenti, ma sicuramente nel ‘500 la comunità era abbastanza ricca e numerosa, da potersi permettere, i magnifici altari lignei che abbiamo potuto ammirare nella chiesa.
Per secoli l’estremo isolamento e gli scarsi contatti verso valle, hanno fatto sì, che si sviluppasse una comunità tutta particolare, con cultura e tradizioni proprie, a partire dalla lingua, il saurano appunto, un dialetto bavarese antico, che ancora oggi viene parlato dagli abitanti.
Sauris, che è formata da due borghi, Sauris di Sopra e Sauris di Sotto, e da una frazione dal nome altrettanto particolare, Lateis, oggi è forse più conosciuta per il bellissimo lago, che in realtà è un invaso recente, dovuto alla costruzione di una diga solo nel 1948.
Attualmente conta circa 400 abitanti, distribuiti tra i tre insediamenti, ma è una comunità molto legata alle proprie tradizioni e al proprio territorio, con un’economia vitale, rispetto a tanti altri paesi della montagna friulana.
In una realtà così piccola infatti si contano attività manifatturiere di lavorazione del legno (noi abbiamo apprezzato il Laboratorio dei f.lli Plozzer), produzioni agroalimentari di salumi, prosciutti, affinamento di formaggi, un birrificio, imprese importanti e conosciute in tutta la regione e non solo, oltre all’economia legata alla gestione della montagna e del turismo.
Le stalle in paese sono vuote, ma l’alpeggio e l’allevamento in quota nella stagione estiva, sono realtà ancora presenti, come la gestione del bosco e lo sfalcio dei pendii, tutte attività che mantengono viva l’agricoltura e la gestione del territorio montano.
Per questo, girando per le strade del paese, non si respira quell’aria di abbandono e tristezza, che ti può cogliere invece, visitando certi paesi della montagna.
Il turismo però rimane la risorsa principale e l’aver mantenuto integra anche l’architettura tipica, con le sue case in pietra e legno, contribuisce a rendere Sauris una realtà speciale.Tante sono le strutture ricettive, ma noi abbiamo avuto l’occasione di passare due giorni magici ( e non esageriamo ) in una nuova struttura, appena inaugurata, Borgo Eibn.
Questo “mountain lodge” nasce dall’amore, verso il paese della sua infanzia, del proprietario, che possedeva questi due stavoli, in una posizione magnifica e isolati dal paese, da molti decenni.
Luoghi di fatica un tempo, sono stati ora trasformati, mantenendo la loro architettura originaria, in appartamenti dotati di tutti i comfort, con area wellness e vista impareggiabile. Nelle vicinanze è stato aggiunto uno stabile nuovo, l’hotel e il ristorante, a creare un borgo con una vista a 180* sulla vallata fino al lago, che appare in lontananza, come un azzurro miraggio.
Il tutto curato e studiato nei minimi particolari: dalla scelta dei colori, agli oggetti di uso antico che arredano i locali, dal riuso dei materiali, quali legno e pietra, alla cucina molto legata al territorio e ai prodotti locali, a rendere l’ambiente caldo e confortevole.
Ma il sig. Mario non è solo in questa avventura: insieme ad altri imprenditori della zona, stanno creando una piattaforma #SaurisForYou in grado di fornire soggiorni-esperienza a Sauris.
Il turista potrà semplicemente contemplare la natura o scegliere di viverla più intensamente attraverso escursioni, trekking, percorsi in bici a pedalata assistita, visite in alpeggio in estate e ciaspolate in inverno, accompagnati dalla Ecomotion, altro partner in questa nuova avventura di valorizzazione del territorio.
Noi siamo state benissimo, coccolate tra relax, sport, cibo e natura, praticamente una vacanza ideale.
Vogliamo pensare che anche i contadini che utilizzavano questi stavoli un tempo, non restassero indifferenti davanti allo spettacolo del sole che sorge proprio davanti alle finestre, come è successo a noi, lasciandoci senza parole.
La montagna regala, in tutte le stagioni, sensazioni di pace e tranquillità, difficili da descrivere, bisogna viverle e noi contiamo di farlo nuovamente al più presto.
Der sehusi, Zahre!
(Arrivederci Sauris)
2 Comments
Una citazione la merita anche il mitico CORO ZAHRE.
Mandi.
Mandi Egidio! Purtroppo non abbiamo avuto l’occasione d’ascoltare il coro Zahre (speriamo capiti presto!), il nostro è semplicemente un racconto di quello che abbiamo vissuto nei due giorni di permanenza a Sauris.